INDIPENDENZA O MORTE!
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INDIPENDENZA O MORTE!
Centonovant’uno anni fa, sulle rive del fiume Ipiranga, il Brasile ottenne l’indipendenza dal Portogallo. Per commemorare questo importante evento storico, il corpo militare brasiliano sfila nelle diverse città del paese, così come in Fortaleza.
La storia racconta che nel 1807, quando l’Europa era dominata da Napoleone Bonaparte, la famiglia reale e la Corte portoghese decisero di fuggire in Brasile prima di un attacco da parte delle truppe napoleoniche. Questo portò alcuni benefici per la colonia, come ad esempio: uno sviluppo, per quanto piccolo, per la città di Rio de Janeiro, allora capitale della stessadove si aprirono le porte per il commercio con gli altri paesi, principalmente con la Gran Bretagna, dal momento che quest’ultima difese la Corte portoghese contro le truppe di Napoleone scortato da oltre venticinque navi portoghesi per arrivare in Brasile.
Con circa 15 000 Lusitani nel paese, il Brasile iniziò a esercitare le funzioni di una metropoli.L’élite del Portogallo iniziò a sentirsi scontenta e impotente dal punto di vista dell’autorità politica così da voler desiderare il ritorno del Brasile come colonia. Nel 1820, la costituzione di un’assemblea nazionale, chiamata “Cortes” vedeva come principale rivendicazione il ritorno di João VI. Nel 1821, il re tornò in Portogallo e nominò suo figlio, Pedro come principe reggente in Brasile.
Contrariamente alla Corte portoghese, il Principe prese misure a favore della popolazione locale, nell’epoca dei Tupiniquim, abbassando le tasse e eguagliando tra loro le autorità nazionali della metropoli, si guadagnò così l’ammirazione e la lealtà delle élite brasiliane. Piuttosto insoddisfatte delle azioni di Pedro, le Corti chiesero che tornasse in Portogallo e che restituisse la sovranità alle giunte amministrative delle élites lusitane.
Nel gennaio del 1822, Pedroricevette una lettera da Lisbona che esigeva il suo ritorno in Portogallo, ma egli rifiutò, proclamando “Se è per il bene di tutti e la felicità generale della nazione, il popolo lo dica ed io rimango!”. Questo episodio segnò Dia do Fico (Giornata della Decisione). In seguito, egli adottò un provvedimento in cui ogni ordine proveniente dal Portogallo, doveva prima essere approvato da lui stesso.
Per onorare il suo coraggio e onore, il Giorno dell’Indipendenza è caratterizzato da celebrazioni in tutto il paese, principalmente a Brasilia, dove l’Esquadrilha da Fumaçapresenta uno spettacolo per circa 30.000 persone in EsplanadadosMinistérios con la presenza del Presidente della Repubblica.Questo atteggiamento fu una sorta di stimolo per le Corti che inviarono una nuova lettera al principe chiedendo il suo ritorno immediato in Portogallo sotto la minaccia di un’invasione militare nel caso egli negasse.Dopo aver ricevuto la lettera, il 7 settembre 1822, Pedro che stava viaggiando nei pressi dello Stato di São Paulo, si fermò sulle rive del fiume Ipiranga e pronunciò la famosa frase: “Indipendenza o morte!” rompendo così i legami con il Portogallo. Da quel giorno, il principe fu nominato imperatore del Brasile, con il nome di Don Pedro I.
Anche a Fortaleza avviene la celebrazione di questo giorno così importante attraverso la sfilata dei corpi militari brasiliani come la Marina, l’Esercito, l’Aeronautica, la Polizia e la Milizia Civile in Avenida Beira Mar. La città ha anche la Esquadrilha da Fumaça, che riunisce circa 1 milione di persone in Aterro da Praia de Iracema e vede la presenza di cantanti locali animano la festa.
Mara Biral
Redazione Sistema Italia Fortaleza